RIFORMA DELLE PENSIONI 2019

 

camera8_fgLa Legge di Bilancio 2019 arriva oggi alle Camere ma, per la prima volta nella storia, con un testo incompleto.

In Parlamento, riguardo il reddito di cittadinanza e la riforma delle pensioni si discuteranno e approveranno i solo capitoli di spesa,

Quel che si sa e che dal 2019, sarà possibile andare in pensione con la quota 100 e cioè la somma dell’età anagrafica più gli anni di contributi versati.

Bisognerà comunque non avere meno di 62 anni e aver versato almeno 38 anni di contributi e non ci sarà nessuna penalizzazione sul calcolo. Ad esempio: chi ha 61 anni di età e 39 di contributi o 63 di età e 37 di contributi pur arrivando a quota 100 non potrà comunque andare in pensione. Sono previste quattro finestre temporali trimestrali dal 2019.

In manovra anche il taglio alle pensioni d’oro, che riguarda gli assegni superiori ai 4mila 500 euro netti al mese. Non è chiaro se ci sarà anche un meccanismo che prevede un blocco progressivo dell’indicizzazione anche di trattamenti più bassi (sopra i 2mila euro netti al mese).

Come si andrà in pensione nel 2019

62+38   quota 100            65+38 quota 103

63+38 quota 101              64+38 quota 102

66+38 quota 104

Pensione di vecchiaia

67 e almeno 20 anni di contributi

Pensione anticipata

42 e 10 mesi di contributi (41 anni e 10 mesi per le donne). A prescindere dall’età

Opzione donna

58 anni se dipendente + 35 anni di contributi

59 se autonoma + 35 anni di contributi

Ma con ricalcolo contributivo

Ape sociale per alcune categorie svantaggiate

63 + da 30 a 36 anni di contributi