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La legge di bilancio costituisce da sempre un passaggio molto delicato per il Governo e per noi cittadini. Da essa dipendono i conti pubblici per l’anno successivo e gli obiettivi finanziari per il prossimo triennio.

La scadenza per l’approvazione definitiva è fissata per il 31 dicembre, la legge entrerà in vigore il 1° gennaio 2019.

Nell’ultima bozza non c’è traccia dell’auspicato quoziente familiare tanto attesa dagli italiani e promessa da oltre 15 anni da tutti i Governi che si sono succeduti. Anche questo Governo bicolore l’aveva promesso!! Ma rinviamo e aspettiamo fiduciosi….

In un periodo, dove è sempre più facile che in una famiglia sia uno solo a lavorare o in casa entri una sola pensione e magari in questa vive anche un figlio che abbia perso il lavoro o studi ancora, il quoziente familiare sul modello del fisco francese è un intervento etico e di equità sociale per un Paese che si definisce moderno, l’unica vera riforma fiscale e anche l’unico vero incentivo alla natalità.

Resto fiducioso che questa maggioranza e questo esecutivo possa porre, prima o poi, una reale attenzione verso le politiche della famiglia. La famiglia che rappresenta la prima cellula sociale con funzioni economiche, educative ed assistenziali senza la quale la nostra società non esisterebbe.

È inaccettabile che le tassazioni vadano attribuite secondo il reddito individuale, come se le persone non vivessero in una famiglia.

<<Le Acli già nel 2004, avevano presentato uno studio nel quale si è confrontato il sistema italiano con quello francese. Se nel nostro paese, afferma lo studio, venisse introdotto un sistema analogo a quello francese, le famiglie italiane si troverebbero a pagare da un minimo del 22% ad un massimo del 100% in meno, a seconda del loro reddito e, soprattutto, del numero dei figli. Dal confronto risulta evidente come, a parità di condizioni, l’imposta lorda e quella netta calcolate col fisco francese siano sempre abbondantemente inferiori. Lo studio delle Acli, infine, ha anche evidenziato come la riforma fiscale in fase di attuazione in Italia, con l’introduzione della no tax area, abbia addirittura accentuato questa forma di disparità: per le famiglie plurireddito, infatti, le imposte si sono ridotte del 30% per le altre (monoreddito e monoparentali), a parità di condizione economica, solo del 2%>>.*

(fonte Acli)*

Francesco Roncone