Approvato alla Camera l’assegno unico

Approvato alla Camera l’assegno unico universale che andrà fino ai 21 anni d’età. Universale perché ne beneficeranno non solo i lavoratori dipendenti, ma anche autonomi, liberi professionisti, incapienti e disoccupati. Il testo passa ora all’esame del Senato.

Un intervento atteso da anni sulle politiche familiari e che vedrà 7 miliardi aggiuntivi agli assegni fino ad oggi erogati. Con questo provvedimento verranno abrogati gli assegni per il nucleo familiare, assegni familiari, detrazioni per i figli a carico, detrazioni per famiglie numerose, bonus bebè, bonus mamma e assegno per il terzo figlio, sostituiti con un unico assegno. Nella normativa è stata inserita una clausola di salvaguardia in base alla quale nessuno dovrà percepire meno di quanto percepisce adesso.

Per ogni figlio, l’assegno avrà lo stesso importo, solo dal terzo figlio l’assegno sarà maggiorato. Più corposo, invece, tra il 30% ed il 50% in più dell’importo base sarà l’assegno per le famiglie che hanno figli disabili.

La nuova normativa rientra nel quadro più ampio sulla famiglia che il Governo sta organizzando con il Family Act, una riforma ben più grande, che mira a invertire la tendenza del calo delle nascite, oggi, la vera emergenza italiana, al quoziente familiare un vero atto di giustizia in materia di fisco, oltre ad una serie di altri servizi, che doteranno la famiglia di politiche vicine ai migliori Paesi dell’Europa in tema di politiche familiari.