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Le rivalutazioni delle pensioni all’esame della Corte Costituzionale

Fissata l’udienza della Corte Costituzionale in cui si deciderà la legittimità del decreto Poletti con cui nel 2015, si stabilì che il rimborso rivalutazioni pensioni degli anni 2012 e 2013 fosse solo parziale. È quanto è stato annunciato da Francesco Roncone, Segretario regionale del sindacato dei pensionati delle ACLI durante il tradizionale incontro di fine anno sociale, prima della pausa estiva, con gli anziani dell’ASD Acli di Santa Lucia di Verona.

La Corte Costituzionale, il prossimo 24 ottobre dovrebbe, dunque, pronunciarsi sulla legittimità del decreto con cui il Governo Renzi stabilì una restituzione solo parziale della mancata rivalutazione all’adeguamento all’inflazione delle pensioni di quel biennio stabilita dalla Riforma Pensioni di fine 2011 e dichiarata illegittima dalla stessa Consulta con la sentenza 70 del 2015. La sentenza della Corte aveva stabilito che il blocco rivalutazione pensioni sopra tre volte il minimo violasse i principi costituzionali di proporzionalità, perequazione e uguaglianza delle pensioni.

Ricorderete, invece, continua il responsabile regionale veneto, che Il Governo Renzi, con la legge di stabilità del 2015 aveva previsto, un meccanismo di restituzione solo parziale di questa mancata rivalutazione per chi avesse avuto una pensione compresa fra tre (1.482 euro lordi mensili)  e sei volte il minimo (2.972,6 euro lordi mensili), e aveva confermato il blocco per i trattamenti superiori rifacendosi, per principio, ad una vecchia sentenza del 2008 della Consulta, con la quale  si riteneva ammissibile il blocco della rivalutazione per le pensioni superiori a otto volte il minimo (3.848,00 euro lordi mensili), perché riguardavano trattamenti di importo abbastanza elevato da non determinare la violazione del principio di eguaglianza dettata dalla nostra Carta Costituzionale. E nel mese di agosto 2015, ricorda Roncone, i pensionati con un assegno inferiore a tre volte il minimo videro, nel proprio assegno, una somma una tantum a titolo di rimborso per la mancata rivalutazione degli anni 2012 e 2013 e, di seguito, fu fatto un ricalcolo degli assegni per gli anni 2014 e 2015.

La Corte Costituzionale è chiamata, quindi, nuovamente a decidere sulla legittimità del decreto legge 65 del 2015 sul rimborso della mancata o parziale perequazione a poco più di 4 milioni di pensionati.

Roncone conclude assicurando tutti che sarà sua premura seguire la questione con attenzione e tenerli informati sull’evolversi.

La Redazione FAP Acli

Breve storia della perequazione automatica delle pensioni (M.Schianchi)