Carissimi tutti,
il 2° Congresso provinciale della Federazione Anziani e Pensionati delle Acli di Verona, svoltosi a Zevio sabato 7 giugno, è stato una assise riuscitissima ed unitaria, che è sembrata più una giornata di festa che altro.

La partecipazione dei delegati è stata massiccia e le Acli erano tutte presenti in questa assise, con i loro direttori e presidenti e tutti sono intervenuti facendo emergere aspettative e istanze. Già proprio una grande riunione di famiglia, alle 11,30 eravamo 102 in sala  e questo è un dato importante, perché rende più solida e matura la nostra Associazione nata solo quattro anni fa. Anche il pranzo che è seguito, organizzato magnificamente, è servito a scambiare le proprie impressioni con libertà e spontaneità. Cosa non di poco conto quando si vivono momenti di confronto così importanti e delicati. Certamente la FAP di Verona esce, da questo congresso, più forte e motivata.

Non vi nascondo che la commozione è stata tanta. Con il 7 giugno si è concluso il mio viaggio da Segretario intrapreso, nel 2010, nella FAP ACLI di Verona.

È stato un percorso, che ho portato avanti in questi anni con pazienza e con tenacia, superando anche momenti difficili e “strade dissestate”, cercando di non smarrire mai la rotta che intendevo seguire ed il progetto di associazione per gli anziani che avevo in mente.

Guidare la Federazione Anziani e Pensionati nelle Acli di Verona è stata un’esperienza unica ed intensa. Sinceramente non è stato facile.  A volte mi sentivo su una giostra, mi girava la testa.

In questi quattro anni abbiamo fatto assieme, come “Sistema”, molte cose importanti, alcune magari non sempre perfette, alcune ci hanno viste in forte disaccordo, ma lo abbiamo fatto comunque insieme, anche nei momenti delle divergenze e dei contrasti di opinioni più accesi,  condividendo sempre quella idea di fondo, che deve renderci orgogliosi: essere utile agli “altri”.

Ci sono stati, in alcune situazioni, errori da parte mia e per questo vi chiedo scusa.

Ho sempre combattuto chi ha alimentato nelle Acli un clima di diffidenza o fomentato le ribellioni a proprio vantaggio e l’ho sempre fatto, almeno ci ho provato, guardando all’interesse del Movimento con onestà e lealtà, evitando che i cuori si indurissero e che la rabbia prendesse il sopravvento causando dissapori e ferite, che avrebbero minato l’unità e la serenità necessaria per andare avanti.

Abbiamo percorso  un cammino non sempre facile, quattro anni di intenso lavoro e di numerosi confronti, in un contesto di epocale cambiamento, segnato da una crisi economica senza precedenti e dal disagio sociale.

Il sindacato dei pensionati delle Acli di Verona nasce, pochi anni fa, dal nulla ed oggi può già dire di essersi ben radicato sul territorio provinciale e questo grazie, innanzitutto, a decine e decine di volontari, il vero patrimonio della nostra associazione sul quale possiamo, con fiducia, costruire il nostro futuro. Mio unico rimpianto? Non aver potuto dedicare a ciascuno di loro un po’ del mio tempo.

Consentitimi di cogliere questa opportunità per porgere un doveroso e sincero ringraziamento a coloro che hanno contribuito, con il loro impegno alla crescita della nostra FAP Acli e a tutto l’Ufficio di Segreteria, che mi ha sostenuto anche in momenti per me particolarmente difficili e di questo sono loro sinceramente grato. Un grazie particolare va al mio amico, Pino Platino, prezioso e insostituibile collaboratore. Ha svolto il proprio lavoro con competenza e professionalità ma, soprattutto, con un elevato senso di appartenenza al nostro “Sistema” e lo ha fatto senza chiedere nulla in cambio.

Inoltre, un grande apprezzamento va per Italo Sandrini, Emanuele Caobelli, Eugenio Marini e Marco Geminiani, che con spirito di servizio e immensa pazienza, profondono quotidianamente impegno ed energie per ridisegnare le Acli del “domani.

E infine auguri a tutte le ACLI di Verona, a tutti gli operatori e dirigenti perché possano continuare, sfuggendo a qualunque tipo di polemica, a crescere e migliorarsi, caratterizzandosi quali esempi di correttezza e professionalità, al fine di poter rappresentare e dare voce a chi voce, spesso, non ce l’ha.

A tutti un augurio sincero di un sereno e, speriamo quanto prima, prospero futuro. GRAZIE.

Un abbraccio