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Dal 2019 nuova perequazione

Dopo che la Corte Costituzionale, con l’ultima sentenza di metà luglio ha ritenuto legittimo non solo il taglio delle pensioni oltre 91.250 euro lordi l’anno, ma anche il blocco della perequazione delle pensioni in vigore dal 2012 in misura progressivamente decrescente dal 100 al 40 per cento, la mancata totale perequazione continua e continuerà fino al 2019.

Infatti l’accordo sulla riforma delle pensioni tra Governo e Sindacati del 28 settembre prevede che fino al 2019 tutto rimarrà come oggi.  Solo con la legge di stabilità del 2018, cioè dopo le elezioni politiche dello stesso anno, la rivalutazione delle pensioni torneranno ai livelli antecedente alla riforma Fornero.

Il nuovo accordo prevede anche che, sempre dal 2019 si tornerà al meccanismo di calcolo in base alle fasce di importo, abbandonando gli scaglioni introdotti dalla legge 147/2003, che comporterà un vantaggio per il pensionato rispetto all’attuale sistema di calcolo.

Infine, c’è l’impegno a mettere a punto un indice diverso da applicare alla rivalutazione pensioni, che tenga maggiormente conto dei consumi dei pensionati.

 

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