PENSIONI: OLTRE AL DANNO LA BEFFA

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I PENSIONATI DOVRANNO RESTITUIRE LO 0,1%

A gennaio di ogni anno tutti i pensionati si sono sempre visti aumentare, se ben di poco, l’importo del proprio assegno. 

Prima “indennità di contingenza” dopo “scaIa mobile” oggi “perequazione”, il concetto è sempre quello: adeguare al costo della vita le pensioni. Il meccanismo è semplice: le pensioni vengono erogate in base all’indice di inflazione stimato dal Governo per l’anno in corso, se poi l’inflazione reale definita dall’ISTAT è diversa, si effettua il conguaglio l’anno successivo.

Con il Decreto “Salva Italia” del Governo Monti, dal 1° gennaio 2012 era stato disposto il blocco totale dell’indicizzazione nei confronti delle pensioni, che erano di importo superiore a tre volte il trattamento minimo INPS (pari a circa €. 1.088,00 netti nel 2011 e circa €. 1.117,00 netti nel 2012) e dal 1° gennaio 2014, la legge 147/2013, aveva introdotto un sistema di rivalutazione suddiviso in cinque scaglioni prorogato poi dalla legge di stabilità 2016 sino al 31 dicembre 2018.

Su queste norme si è, in seguito, inserita la Sentenza della Corte Costituzionale 70/2015 con la quale la Consulta ha dichiarato incostituzionale il blocco biennale sui trattamenti superiori a 3 volte il minimo. Per accogliere la sentenza della Corte, il Governo è intervenuto con un provvedimento che, tuttavia, ha garantito una rivalutazione parziale e retroattiva solo dei trattamenti ricompresi tra 3 e 6 volte il minimo lasciando, sostanzialmente, confermato il blocco biennale sui trattamenti superiori a 6 volte il minimo INPS.

Nel 2015, l’inflazione reale è stata più bassa di quella programmata dal Governo e quindi, per la prima volta, proprio per effetto dei meccanismi accennati, il conguaglio è stato per il 2016 negativo.

 In febbraio l’INPS, quindi, provvederà al recupero, sulle pensioni basse, del 01% dell’importo ricevuto nel 2015, cioè sulle quali è stato calcolato l’adeguamento al costo della vita.

Lo scorso anno il Ministro Poletti rimandò questa restituzione, intervenire sulle pensioni basse, se pur di poco, sarebbe stato come sparare sulla Croce Rossa. Si sperava, quindi, anche per quest’anno in un intervento simile, ma così non è stato. Auspichiamo che il Ministero intervenga al più presto per sanare questa situazione divenuta anacronistica e sbeffeggiante .

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La redazione