Ogni giorno la situazione economica ed occupazionale del Paese, diventa sempre più grave, più drammatica, spiega Francesco Roncone, Segretario Regionale della FAP del Veneto . Il Paese ha urgente bisogno di intraprendere la strada di un cambiamento che lo rimetta in pari con gli altri paesi europei, ma senza un piano di misure che incida fortemente sulla nostra economia, rilanciando domanda e consumi, la ripresa resterà zoppa.

Roncone, riprendendo il discorso introduttivo del Presidente delle Acli Nazionale Bottalico a Cortona, ribadisce che la lotta alla povertà non è la priorità di questa Legge di Stabilità. I  limiti sono evidenti, non segna una svolta, una presa di distanza dalle politiche di austerità, che soffocano l’economia, e molti dei suoi aspetti positivi,  in termini di sgravi fiscali per il lavoro, per le famiglie con figli e le imprese, rischiano di essere annullati dall’effetto dei tagli al welfare o dall’aumento dell’imposizione fiscale, cui vengono costretti gli enti locali. A pagare saranno sempre dunque i più deboli quei sei milioni di Italiani, per di più anziani, che già si ritrovano in una condizione di povertà assoluta per i quali le Acli hanno già, in tempi non sospetti, proposto di introdurre nel nostro Paese, al pari degli altri un contributo economico, reddito di inclusione sociale, per affrontare le spese primarie, accompagnato da servizi alla persona, servizi sociali, educativi, per l’impiego, che permettano di riorganizzare lo stile di vita complessivo e di supportare le persone nel percorso di riscatto dalla povertà. Alla base c’e’ il patto di cittadinanza tra lo Stato e il cittadino in difficoltà: chi è in povertà assoluta ha diritto al sostegno pubblico e il dovere d’impegnarsi a compiere ogni azione utile a superare tale situazione.