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DA APRILE TAGLI ALLE PENSIONI

 

 

Sono milioni i pensionati che in questi giorni stanno ricevendo una lettera da parte dell’Inps. Una comunicazione che li avvisa che da quest’anno riceveranno un assegno inferiore rispetto a quello previsto.

Per circa 5,5 milioni di pensionati, che incassano un assegno superiore a 1539 euro lordi al mese, l’adeguamento al costo della vita sarà inferiore rispetto a quanto programmato a partire da gennaio 2019.

Francesco Roncone, Segretario regionale della Federazione Anziani e Pensionati delle ACLI, ricorda che “Il 31 dicembre 2018 sarebbe decaduta la norma che rivalutava le pensioni in base a 5 fasce di importo e si sarebbe dovuti tornare alla piena perequazione delle pensioni. Invece, l’attuale esecutivo non ha resistito alla tentazione di far cassa, ancora una volta, con le pensioni e ha rispolverato un classico già collaudato dai precedenti Governi: il taglio dell’indicizzazione degli assegni pensionistici. Il taglio alle pensioni è stato stabilito, infatti, dall’ultima Finanziaria, che farà guadagnare allo Stato 3,6 miliardi nei tre anni di applicazione, con un effetto-trascinamento di circa 17 miliardi sul decennio. L’Inps ha comunicato che dovrà recuperare le maggiori somme corrisposte nei primi tre mesi del 2019 e che il conguaglio verrà chiesto con l’assegno di giugno e c’era da immaginarselo, dopo le elezioni europee di maggio per ovvie ragioni di opportunità elettorale. Ancora una volta si usano i pensionati come bancomat, con una misura che penalizza ulteriormente il loro potere d’acquisto, già duramente colpito dalla crisi, da un’eccessiva pressione fiscale e dai tagli alla rivalutazione, già decisi negli anni passati”.